Roma, 20 gen - Quello contro la cyber-violenza "è un fronte molto aperto: purtroppo assistiamo a un numero impressionante di casi e soprattutto di richieste di aiuto. Ho una casella postale aperta, come tutti i deputati, su cui ricevo costantemente richieste da parte di genitori che non sanno come fronteggiare la richiesta di aiuto che finalmente arriva dai figli. Il problema sorge tutte le volte che queste richieste di aiuto non arrivano, perché i ragazzi si vergognano di essere oggetto di questo genere di persecuzioni". Così Simonetta Matone, deputata della Lega, che ha promosso alla Camera una conferenza stampa in cui sono stati presentati i risultati 2024 del Gruppo nazionale "No Cyberviolence", presieduto dalla parlamentare del Carroccio, promotore del progetto "Il lato oscuro della rete". "Altro grosso problema - aggiunge Matone - è quello dell'inattività da parte dei presidi: mi è capitato di seguire da lontano delle vicende in cui i ragazzi si sono confidati con i genitori, in cui i presidi sono intervenuti ma in maniera talmente tanto debole che i ragazzi in questione hanno cambiato scuola, mentre la dovrebbero cambiare i bulli. Diciamo che è davvero un fronte aperto". (PO / Roc) ////
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